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a cura di Francesca Parrilla

Prima che Palo fosse costruita al suo posto vi era la città-porto etrusca di Alsium. L'ubicazione della città e del successivo castrum romano sono tutt'ora sconosciute, anche se si è portati a farle coincidere con la tenuta del Castello Odescalchi. Per l'importanza strategica che tali porti costituivano, gli abitati etruschi furono sostituiti da accampamenti militari, poi da enormi ville di proprietà di importanti famiglie della Roma repubblicana ed imperiale. Il porto fu distrutto con l’invasione dei Goti e solo in seguito venne fondata Palo.
Nel 1367 gli Orsini del ramo di Anguillara (duchi di Cerveteri) edificarono il castello e dal 1480 la proprietà passò nelle mani di Giulio Orsini del ramo di Pitigliano, condottiero e alleato dei Medici, che nel 1509 la vendette per 8,600 ducati a Felice della Rovere, moglie di Giangiordano Orsini, duca di Bracciano (C.P. Murphy, Felice della Rovere and the castello at Palo, in “Patronage and dynasty” a cura di I.F. Verstegen, Kirksville, Mo 2007, pp. 111-122). Nel 1573 Paolo Giordano Orsini vendette il Castello al Cardinale Alessandro Farnese per 25.000 scudi, ma ritornò poco dopo agli Orsini. A sostenere le spese per la tenuta furono in seguito i fratelli Flavio e Lelio Orsini, proprietari di Palo nell'ultimo decennio del XVII sec., che, pressati dai creditori, si rivolsero alla Congregazione dei Baroni per ottenere il riconoscimento dei loro diritti e furono costretti da quest'ultima a vendere il Castello, con tutte le sue pertinenze e diritti, a Livio I Odescalchi per il prezzo di 120.000 scudi. Nel 1713 Livio I muore senza lasciare eredi diretti. Il suo successore Baldassarre I venderà, nel 1715, il Castello, insieme alla Tenuta di Palo, al genovese D. Grillo, duca di Giuliano, e alla sua morte passò al marchese di Trevico, Carlo Loffredo, suo erede testamentario. La lontananza dal luogo e gli oneri per la manutenzione della stessa Fortezza spinsero quest'ultimo a cedere il castello a Livio II Odescalchi, figlio di Baldassare nel 1715 (F. Castellano, A. Conforti, Da Alsium a Ladispoli, Ladispoli 2001). Nel 1867 fu teatro della Campagna dell'Agro Romano per la liberazione di Roma: vi si scontrarono i garibaldini, le truppe pontificie e quelle francesi.

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