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a cura di Francesca Parrilla

Cittadina di antichissime origini in provincia di Roma, situata nel cuore del Parco Regionale di Veio.
Molto probabilmente trae il suo nome dalla gens Campania e più specificatamente da Benedictus detto Campaninus, vissuto nella prima metà del X secolo, capostipite dei potenti comites Campaniae, rettore della Sabina e fondatore del monastero dei SS. Cosma e Damiano.
La sua posizione geografica ha da sempre avuto una certa importanza strategica, poiché controllava la strada che ancora oggi unisce la via Cassia alla via Flaminia; anche per questa ragione, molte famiglie feudali governarono Campagnano per diversi secoli.

Nel 1315 era feudo degli Annibaldi e nel 1370 passò sotto la giurisdizione del Comune di Roma. Gli Orsini riuscirono ad ottenere Campagnano solo nel 1401 attraverso un atto di concordia con il popolo romano, nel 1410 seguì un atto ufficiale di vendita da parte dei Conservatori a Latino Orsino.
Giovanni XXIII, antipapa, concedette a Gentile Orsini il vicariato del castellum di Campagnano fino alla “terza generazione maschile” degli Orsini, con tutti i diritti, giurisdizioni e vassalli.
In Monte San Giovanni, vi era il quartiere residenziale e commerciale di Campagnano, con l'osteria, le botteghe degli speziali, dei "pizzicaroli" che vendevano ogni genere alimentare, degli orafi, dei tappezzieri dove era possibile trovare tessuti di lino e di canapa, tipici di questa città, e dei sarti. Queste botteghe erano affiancate l'una dall'altra lungo la contrada San Giovanni. Al tempo degli Orsini, il quartiere aveva anche due forni. L'edificio più importante era la chiesa di San Giovanni della comunità, dove si svolgevano anche le funzioni pubbliche e le elezioni dei priori (G. Silvestrelli, Città, terre e castelli della regione romana [1914], II ed. con appendice e aggiunte a cura di M. Zocca, Roma 1970, pp. 538-540; G. Tomassetti, La campagna romana antica, medievale e moderna, ed. a cura di L. Chiumenti, F. Bilancia, III, Vie Cassia e Clodia, Flaminia e Tiberina, Labicana e Prenestina, Firenze 1979, pp. 112-120; O. Iolita, Campagnano di Roma, in “Storia della città”, 26-27, 1983, pp. 201-206).

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