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(1460 ca. – 1517)

Figlio di Gentile Virginio e di Isabella di Raimondo Orsini principe di Salerno, Giangiordano fu indirizzato fin da piccolo alla carriera delle armi. Fu agli ordini di Roberto Malatesta e poi nel 1495 di Carlo VIII nella guerra di Napoli. Nello sterminio degli Orsini, ordito da Cesare Borgia, si salvò solo per l'intervento di Luigi XII e si rifugiò in Francia.

Ritornò a Roma in occasione dell'elevazione al soglio pontificio di Giulio II, che si giovò di lui per giungere a una pace definitiva con i Colonnesi, stipulata in Campidoglio il 1511. In seguito, ottenne da questi Alba e Tagliacozzo. Secondo le testimonianze, Giangiordano era ancora vivo nel 1513 quando fu eletto papa Leone X (P. Litta, Le famiglie celebri italiane - Della Rovere, tav. III; Orsini di Roma, tav. XXVII). Come si evince dal suo inventario dei beni, Gian Giordano probabilmente morì intorno ai primi mesi del 1517 (ASR, Archivio Santacroce, b. 771, ff. 89v-107v).

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